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Categoria: Rassegna Stampa

“É necessario riaprire subito il dibattito sul contratto nazionale dei 311mila lavoratori bancari. Quello attuale, in scadenza il 2018, rischia di essere superato dai tempi.

Riteniamo si debba cominciare a valutare l’ipotesi di un contratto unico per i lavoratori del comparto finanziario assicurativo, con una rete di garanzie estesa ai lavoratori bancari di Abi, delle Bcc, delle assicurazioni e degli stessi promotori finanziari. L’obiettivo è quello di assicurare in prospettiva al settore il mantenimento dei livelli occupazionali e tutelare efficacemente gli stessi lavoratori.

Serve un contratto che sappia gestire il cambiamento in atto definendo nuove professionalità e nuovi mestieri, in coerenza con un nuovo modello di banca al servizio del Pase che ponga le condizioni per un aumento dei ricavi e dell’occupazione.
Per fronteggiare la concorrenza delle Fintech e dei giganti Ict, le banche devono puntare sulla consulenza fiscale, previdenziale, tecnologica, finanziaria, commerciale a famiglie e imprese, riportare all’interno del proprio perimetro attività in precedenza esternalizzate.

Con questi presupposti ci saranno le condizioni per mantenere i livelli occupazionali e ritornare a guadagnare. Se si si vogliono aumentare i ricavi, le banche dovranno cominciare a considerare il lavoro come una risorsa e non più come un costo da tagliare, ricetta che fino a oggi non ha prodotto alcun risultato”.

Lando Maria Sileoni


XX Congresso Fabi di Macerata

XX Congresso Provinciale Fabi Macerata

Lando Maria Sileoni (Fabi): “Riaprire subito dibattito sul contratto nazionale. Valutare ipotesi di un contratto unico bancario-assicurativo per ma...

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