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La storia Fabi

 

La FABI, Federazione Autonoma Bancari Italiani, con i suoi quasi 100mila iscritti e le sue 97 sedi territoriali è il sindacato bancario più rappresentativo in Italia. 

Costituitasi a Milano nel 1948, in un periodo storico caratterizzato da forti contrapposizione ideologiche anche nel mondo sindacale, si è fin dall’inizio contraddistinta come un’organizzazione aconfessionale e apartitica. Una scelta di libertà e autonomia, all’epoca all’avanguardia, che tuttavia non le ha precluso di trarre dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica molti motivi d’ispirazione. 

La sua è una storia antica e prestigiosa: è stata, infatti, l’unica sigla a stipulare con l’Assicredito il primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i bancari italiani nel 1949. La FABI, a livello organizzativo, dispone di una struttura composta dal Comitato Direttivo Centrale, con un Presidente, e dalla Segreteria Nazionale. Ben 9 i dipartimenti che le consentono di curare più approfonditamente i diversi aspetti dell’attività sindacale: Contrattualistica, Organizzazione, Welfare, Salute e Sicurezza, Formazione, Comunicazione & Immagine, Svago e Tempo libero, Ufficio Relazioni internazionali e il Team informatico. Non meno importanti sono i suoi 7 coordinamenti, che rappresentano particolari categorie di lavoratori: giovani, donne, pensionati ed esodati, quadri, settori delle Bcc, dell’Abi, e della Riscossione tributi. 

Presente nella stragrande maggioranza delle aziende di credito italiane, dall’anno della sua fondazione ad oggi, la FABI ha partecipato a tutte le trattative e alla stipula dei contratti di categoria, delle convenzioni, degli accordi realizzati nel settore del credito sia in campo nazionale con l’Abi (ex Assicredito ed Acri), sia in campo provinciale, regionale e aziendale. 

Numerose sono anche le iniziative editoriali e culturali promosse dal sindacato. Oltre a organizzare convegni, incontri, seminari d’approfondimento su temi economici, sociali e del lavoro, la FABI ha anche un proprio think tank: il Centro Studi Sociali “Pietro Desiderato”, un vero e proprio cenacolo di esperti, che supportano l’attività dell’organizzazione con studi e ricerche, dando un contributo al dibattito pubblico sulle argomentazioni di carattere sindacale. 

Dall’anno della sua fondazione ad oggi, la Federazione edita inoltre “La Voce dei Bancari”, mensile che raggiunge le 120mila copie di tiratura e viene inviato non solo agli iscritti, per tenerli informati circa l’attività del sindacato, ma anche a parlamentari ed amministratori pubblici, nonché a consiglieri d’amministrazione e dirigenti di tutte le banche. 

La FABI è vicina ai lavoratori anche nella vita di tutti i giorni. Dal 1993 sono, infatti, operativi i CAAF della FABI, che forniscono ai tesserati un servizio gratuito di assistenza fiscale a 360 gradi. Nelle 77 strutture diffuse su tutto il territorio nazionale è così possibile ricevere un valido supporto per la compilazione dei modelli 730, ISEE, UNICO e RED. 

Giustizia, autonomia, libertà, democrazia, solidarietà, etica del lavoro, centralità dell’uomo. Sono questi i valori fondamentali che ispirano la Federazione autonoma bancari, dalla fondazione sino ai giorni nostri. 

La visione programmatica del sindacato s’impernia su di un forte investimento nel capitale umano. Questo significa – soprattutto in un momento di crisi globale come quello che stiamo vivendo - ridare centralità alla persona, in un’azione di rinnovamento della società, che vede nel sindacato un agente fondamentale. Nel fare ciò, la FABI s’ispira anche alle parole del Santo Padre, Papa Benedetto XVI che, nell’enciclica “Caritas in Veritate”, ha posto l’attenzione sull’occupazione, sulla qualità del lavoro e sulla dimensione lavorativa, che deve integrarsi con quella famigliare e relazionale. 

Attualmente la Federazione, a livello nazionale, non aderisce ad alcuna confederazione di sindacati, a riprova della sua autonomia, mentre in ambito internazionale fa parte di UniGlobal Union, la maggiore associazione mondiale che riunisce tutti i sindacati del terziario. 

Dal 1948 ad oggi sono stati ben 115 i Consigli nazionali e 19 i Congressi nazionali, convocati dall’organizzazione per discutere e decidere sulle scelte di politica sindacale e per rinnovare gli organi direttivi. 


Qui di seguito una breve cronistoria delle nostre conquiste 

1948-49

Nel 1948 nasce la FABI, fondata da bancari che volevano.

Un sindacato non legato ai partiti politici, quindi autonomo, rispettoso del pensiero di tutti i suoi iscritti, democratico e libero, attento al mondo del lavoro e quindi solidale.

Nel 1949 la FABI firma da sola il primo contratto collettivo nazionale di lavoro per tutti i bancari.

1951

La FABI ancora una volta da sola, realizza l’accordo sulla scala mobile per il settore del credito.

1962

La FABI sigla il miglior contratto del decennio per la categoria, alcune acquisizioni:

Aumento del 9%
Parità salariale tra uomo e donna.

1968

La FABI con le OO.SS. firma il contratto nazionale che prevede l’inizio della Contrattazione Integrativo Aziendale.

1970

La FABI con le OO.SS raggiunge un accordo che apre un’epoca nuova.
Si aboliscono le gabbie salariali e si introducono gli automatismi di carriera.

1974

E’ l’anno dell’unità sindacale.

La FABI e le organizzazioni confederali costituiscono la Federazione Lavoratori Bancari.
Essa vivrà fino al 1983.

1983

La FABI dissente sull’apertura dello sportello al pomeriggio prevista nel contratto nuovo. Si rompe il rapporto unitario.

1987

La FABI aderisce alla FIET che raggruppa 317 sindacali di 100 Paesi e rappresenta oltre nove milioni di lavoratori.

1990

La FABI e le altre OO.SS siglano il CCNL che allarga la competenza del contratto nello spirito di solidarietà e di concreto rafforzamento della categoria.

2008

La FABI compie 60 anni.

Come primo sindacato del settore del credito, nel rispetto del proprio ideale e con l’impegno quotidiano, é una certezza per tutti i bancari.

2010

La FABI anche con te é tesa verso altri traguardi per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutte le colleghe ed i colleghi del credito.

 

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