I tuoi diritti

 
CHI PUO' VERSARE LA CONTRIBUZIONE VOLONTARIA

Il sistema della contribuzione volontaria consente ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno perso l’occupazione o che restano periodicamente scoperti dal versamento contributivo, di proseguire e versare i contributi mensili o settimanali fino a raggiungere il diritto alla pensione.

Per avvalersi di tale opportunità bisogna presentare apposita domanda all’Inps a seguito della quale, in presenza dei requisiti prescritti dalla legge, l’Istituto concede la cosiddetta autorizzazione. La domanda può essere accolta se il richiedente ottempera ad alcune condizioni legate ad una certa anzianità contributiva.

In linea di principio, come detto, si fa ricorso alla contribuzione volontaria per coprire ai fini previdenziali i periodi di non lavoro ma l’autorizzazione al proseguimento personale nel versamento dei contributi può essere ottenuta anche per integrare una contribuzione obbligatoria (è il caso per esempio dei lavoratori part-time; costoro possono richiedere di integrare i contributi per le giornate non lavorate), oppure per integrare la contribuzione figurativa prevista per i lavoratori dipendenti che si avvalgono dell’astensione facoltativa dal lavoro tra i 3 e gli 8 anni di vita del bambino oppure che usufruiscono dei permessi di allattamento e dei periodi di assenza di malattia dei figli, sempre d’età compresa tra i 3 e gli 8 anni.

Il versamento dei contributi volontari avviene su base trimestrale (le scadenze sono indicate nel presente articolo).

L’importo dei contributi è diverso a seconda che si tratti di lavoratori dipendenti o autonomi.
Nel primo caso, i contributi, che sono determinati dall’Inps, si basano sulla retribuzione percepita dal lavoratore nei 12 mesi precedenti la domanda di autorizzazione; per i lavoratori artigiani e commercianti, i contributi sono fissati in base alla media del reddito d’impresa dichiarato ai fini fiscali negli ultimi 36 mesi di contribuzione precedente la domanda di autorizzazione; per i coltivatori diretti, i coloni e i mezzadri, invece, l’importo da versare come contribuzione volontaria è calcolato su classi di reddito stabilite ogni anno dalla legge.

Il versamento va effettuato mediante bollettini di conto corrente postale, inviati agli interessati direttamente dall’Inps.

I REQUISITI CONTRIBUTIVI

Per ottenere l’autorizzazione alla volontaria è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

• cinque anni di contributi versati in qualsiasi epoca;

• tre anni di contributi nei cinque anni precedenti la domanda di autorizzazione;

• per gli agricoli servono 279 giornate per uomini e 186 per le donne;

• nr. 156 settimane (3 anni) per le lavoratrici domestiche;

• per i collaboratori coordinati e continuativi occorre almeno un anno di contributi nel quinquennio precedente la domanda.

Il requisito contributivo può anche essere raggiunto sommando tutti i contributi versati nelle diverse gestioni.

VOLONTARIA ANCHE PER I PUBBLICI

È operativa anche per i dipendenti iscritti all’Inpdap, nei casi di interruzione o cessazione del rapporto di lavoro.

Essi hanno la facoltà di ottenere la copertura assicurativa dei periodi scoperti da contribuzione allo scopo di conservare i diritti derivanti dal rapporto assicurativo già instaurato con l’Inpdap ovvero di raggiungere i requisiti per il diritto al trattamento pensionistico (i requisiti saranno quelli fissati dalla normativa vigente alla data nella quale l’interessato terminerà il versamento della contribuzione volontaria).

In caso di cessazione dal servizio, la prosecuzione volontaria si può ottenere solo se l’iscritto non ha maturato i requisiti contributivi minimi congiuntamente a quelli anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia o di anzianità e comunque fino al raggiungimento della data prescritta per la liquidazione del trattamento minimo pensionistico.

In alternativa alla prosecuzione volontaria, viene offerta ai dipendenti pubblici (statali e dipendenti degli enti locali) la possibilità del trasferimento dei contributi volontari all’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps. Inoltre, previa domanda, è possibile retrodatare l’autorizzazione di almeno 6 mesi precedenti la richiesta


QUANDO SI DEVE VERSARE

Il versamento dei contributi è facilitato da parte dell’Istituto Previdenziale che invia direttamente al domicilio del prosecutore i bollettini già precompilati con l’importo da versare e la scadenza e quindi è sufficiente osservare tali scadenze, sotto riportate, che è determinante osservare con scrupolosità, perché anche un solo giorno di ritardo nel versamento può comportare l’annullamento del trimestre contributivo.


LE SCADENZE

I Trimestre Mesi da gennaio a marzo scade il 30 giugno

II Trimestre Mesi da aprile a giugno scade il 30 settembre

III Trimestre Mesi da luglio a settembre scade il 31 dicembre

IV Trimestre Mesi da ottobre a dicembre scade il 31 marzo 

Come già anticipato, i contributi volontari pagati nell’anno solare sono deducibili dal reddito proprio o da quello del coniuge, se familiare a carico. Inoltre per i residenti in Regione è concesso tramite l’Agenzia Provinciale per la Previdenza Integrativa, un contributo a fondo perduto di circa il 40% della somma versata.