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Dal 2018 entreranno in vigore alcune novità sui requisiti per la pensione. Cosa cambierà?
I requisiti per andare in pensione saranno gli stessi?

In linea generale nel 2018 non aumenteranno i requisiti per andare in pensione. Il prossimo adeguamento alla variazione dell’aspettativa di vita scatterà nel 2019. Dall’anno prossimo, infatti, serviranno 5 mesi in più di età o di contributi (per la pensione anticipata, anche quella dei lavoratori precoci).

Quest’anno, però, sono aumentati i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia delle donne del settore privato e delle autonome in quanto sono richiesti 66 anni e 7 mesi. Un aumento dovuto al percorso di equiparazione dei requisiti tra uomini e donne iniziato nel 2010 e che si conclude ora.

Facciamo insieme il punto per uno sguardo di insieme in particolare su pensione di vecchiaia e anticipata, con una particolare attenzione per la categoria dei “precoci” per i quali c’è un fondo stanziato e una scadenza precisa per la domanda.

Pensione anticipata

La pensione anticipata è legata al raggiungimento di una anzianità contributiva e le regole per la pensione anticipata per il prossimo anno corrispondono a quelle previste per il 2017: i requisiti rimangono gli stessi. C’è la novità dei lavoratori precoci che sono quei lavoratori che all’età di 19 anni già avevano maturato almeno 12 mesi di contributi e si trovano in determinate condizioni. 

La pensione anticipata dunque nel 2018 si può ottenere se si possono far valere:

  • DONNE: 41 anni e 10 mesi di contributi (2175 settimane)
  • UOMINI: 42 anni e 10 mesi di contributi (2227 settimane)
  • PRECOCI (sia uomini che donne) in particolari condizioni: 41 anni di contributi (2132 settimane)

La pensione anticipata precoci è riconosciuta nei limiti dei Fondi annualmente stanziati e gli interessati debbono inoltrare domanda di certificazione dei requisiti per l’accesso al beneficio entro il 1 marzo 2018.

Pensione di vecchiaia

La pensione di vecchiaia è, invece, legata al raggiungimento dell’età pensionabile e sarà di 66 anni e 7 mesi uguale sia per gli uomini che per le donne e uguale per i lavoratori dipendenti, per quelli pubblici ed anche per i lavoratori autonomi.

I requisiti 2018 per avere liquidata la pensione di vecchiaia sono:

  • pensione di vecchiaia in presenza di contribuzione precedente al 1 gennaio 1996 (anche un solo contributo):
    66 anni e 7 mesi di età
    Almeno 20 anni di contribuzione

  • pensione di vecchiaia in presenza di contribuzione solo successiva al 31 dicembre 1995 e per chi matura i requisiti nella Gestione Separata:
    66 anni e 7 mesi di età
    almeno 20 anni di contribuzione
    importo pensione non inferiore ad 1,5 volte l’assegno sociale (€ 679,50 mensili)

  • pensione di vecchiaia anticipata:
    63 anni e 7 mesi di età
    almeno 20 anni di contribuzione
    importo di pensione non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale (1.268,40 mensili)

  • pensione di vecchiaia contributiva:
    70 anni e 7 mesi di età
    almeno 5 anni di contribuzione


Quelle che abbiamo descritto sono solo le principali possibilità di pensionamento del 2018. Ne esistono certamente altre: le prestazioni pensionistiche sono molte. Ci sono ad esempio le pensioni di vecchiaia e anticipate in regime di cumulo, le pensione di vecchiaia e di anzianità in totalizzazione, le pensioni di vecchiaia supplementare, le pensioni in salvaguardia, le pensioni dei lavoratori addetti a mansioni usuranti. Esistono l’istituto dell’APe sociale e quello dell’APe volontario che sono stati introdotti per la prima volta nel 2017 e ci sono le prestazioni pensionistiche legate alla tutela dell’invalidità.

Per individuare le possibilità di pensionamento utile o il trattamento previdenziale più favorevole in ogni singolo caso è opportuno studiare attentamente la posizione contributiva insieme ad un esperto operatore di patronato che saprà consigliare la migliore soluzione e offrire una consulenza personalizzata. I nostri uffici sono a tua disposizione per un appuntamento o per una visita.